Danse Macabre!
NEW PRODUCTION 2023
Danse Macabre is late-medieval tradition that combines visual art, architecture, poetry, and other media. It is one of the most widespread iconographic themes in the history of western art, extremely connected to the spread of the Black Plague, an epidemic which at the end of the Middle Ages wiped out millions of victims throughout Europe, but which also brought out a more complex thought about reality, which saw man tried to investigate deeply his relationship with the earthly world.
The dance of death derives from the more general concept that every movement supra-mundane and of the afterlife is dance: stars, gods, spirits, nature.
This project is an austere invitation to dance towards the unknown, researching through a visionary integration of dancing bodies, film, electronic music and light. It looks for reveal a dance of death to be dance by virtue of its premodern virtuality, binding and affirming a relationships with the world, deciphering dance between meaning and movements into a new horizon to relieve itself from the stress of epidemics.
The project is a performance for 4 dancers, creating a space between past and present, involving in a real energetic dialogue with the human being it approaches, looking for a symbolic transformation of the dance experience.
Starting from the previous project titled Some Choreographies, – a dialogue between a dancer and a video collection of different styles of dance edited and reworked – in Danse Macabre! a visual score aims to stimulate both the physical memory of the performers and the free associations of the viewer. By the inclusion of film as a third partner, recording some part of the choreography from different angles, in longshot or in close- up and projected in sync with the live dancers looking for a “fourth dimension.”
Part of the visual images are created by the artist Roberto Fassone, making an artificial entity who could experience and narrate macabre texts using AI (artificial intelligence).
Reality dances with nonreality, real-time exists simultaneously with illusionistic time. The figures mirror themselves, becoming doppelgänger.
These videos will define the space with the aim of showing the vitality of the image in a historical moment where its overpopulation seems to decree its end. The dance tries to free itself from the “violence of representation”, oscillating between different poles for juxtapositions, making the invisible visible in a hyperconscious tension, triggering a reflection between life and death, where only the art of counterpoint can produce a melody .
Seeing generates another way of feeling, the video image confronts us with an illusory promise, creating a cognitive dissonance in the viewer.
Dance has always known death, it offers an experience that gives itself to be seen, but not to be possessed.
The choreographic score will be generated through different video materials, recreating ghostly mimetic forms, where vision and sound want to try to shape a new type of experience, touching the notes of the invisible. The sound composed by the musician Bienose, the choreography and the videos created by Jacopo Jenna in collaboration with the visual artist Roberto Fassone want to create a strong synaesthetic experience, an act that forges new connections between the present and the possible future.
NUOVA PRODUZIONE 2023
La danza macabra è una tradizione tardo-medievale che combina arte visiva, architettura, poesia e altri linguaggi. È una delle tematiche iconografiche più sviluppate nella storia dell’arte occidentale estremamente legata anche alla diffusione della peste nera, epidemia che alla fine del Medioevo mieté milioni di vittime per tutta l’Europa, ma che fece emergere un pensiero più complesso sulla realtà, che vide l’uomo tentare di indagare più a fondo il suo rapporto con il mondo terreno.
La danza propria dei morti, deriva dal concetto più generale che ogni movimento sopramondano e dell’aldilà sia danza: danzano le stelle, gli dei, gli spiriti, la natura.
Danse Macabre! è un invito austero a danzare verso l’ignoto, legando e affermando relazioni con il mondo attuale, ricercando attraverso una commistione visionaria tra corpi danzanti, film, musica elettronica e luce.
Il progetto cerca di rivelare una nuova forma di danza macabra, cosciente della sua virtualità premoderna, sviluppando una danza che riveli se stessa liberandosi dallo stress epidemico. Questo progetto immagina una performance per un gruppo di 4 danzatori, uno spazio in costante rapporto tra presente e passato, coinvolgendo in un dialogo energetico l’essere umano cui si avvicina, cercando una trasformazione simbolica dell’esperienza della danza.
I danzatori coinvolti hanno background legato al movimento estremamente differente, dalle pratiche della danza contemporanea alla street dance, ognuno con una personale storia di movimento, portando la musicalità, la materialità e l’espressione del corpo al centro della costruzione coreografica.
Partendo dal progetto precedente dal titolo Alcune Coreografie, – un dialogo scenico tra una danzatrice con un prezioso e ponderoso lavoro di raccolta video, montaggio e successiva rielaborazione di una serie di tipologie di danze -, Danse Macabre! mira a stimolare, attraverso una partitura visiva, sia la memoria fisica degli interpreti che le libere associazioni dello spettatore. Attraverso l’inclusione di un film come terzo elemento della costruzione scenica che, registrando alcune parti della coreografia da diverse angolazioni e proiettate in sincronia con i ballerini dal vivo, ricercherà un’esperienza di spostamento percettivo dello spettatore.
Parte del materiale video sarà costruito insieme all’artista visivo Roberto Fassone, cercando un entità altra attraverso dei testi creati, creati anche attraverso l’AI (intelligenza artificiale), che riflettono insieme allo spettatore il rapporto con un’idea di aldilà.
La realtà danza con la non-realtà, il tempo reale esiste contemporaneamente al tempo illusionistico. Le figure si specchiano, si raddoppiano come doppelgänger, incorporando la loro stessa immagine, divenendo non solo performers, ma incarnazioni bilocate del movimento in scena. Una reversibilità percettiva tra corpo fenomenico e corpo visivo, tra sentire e vedere, uno specchio che estende il rapporto riflessivo che il corpo ha con se stesso.
Questi video definiranno lo spazio scenico con l’obiettivo di mostrare la vitalità dell’immagine in un momento storico in cui la sovrappopolazione della stessa sembra quasi decretarne la fine. La danza tenta di liberarsi dalla “violenza della rappresentazione” oscillando tra poli differenti per accostamenti, rendendo visibile l’invisibile in una tensione ipercosciente, facendo scattare una riflessione fra la vita e la morte, dove solo l’arte del contrappunto può produrre una melodia. Vedere genera un altro modo di sentire, dove l’immagine video pone di fronte una promessa illusoria, creando una dissonanza cognitiva in chi guarda.
La danza da sempre conosce la morte, offre un esperienza che si dona ad essere vista, ma non ad essere posseduta.
“Doris Humprey (1895-1958), tra le più importanti pioniere della coreografia e della teoria della modern dance americana, pensa la danza come un arco tra due morti, la morte della stasi, cioè il raggiungimento compiuto della forma, l’equilibrio, l’immobilità come fine del movimento, simbolicamente rappresentato dalla perfezione apollinea, e la morte dinamica, cioè il desiderio dell’oltre, come disgregazione dionisiaca della forma, estasi e pericolo di dissoluzione. Tra questi due esterni si dilata la danza, il suo movimento che nasce e muore senza rapprendersi mai nell’oggetto, come un pensiero che non rappresenta qualcosa, né offre la mimesi, ma produce idee che sono movimento pensante e forme di visione del mondo che non si lasciano cristallizzare”.
Caterina Di Rienzo, Per una filosofia della danza: danza, corpo, chair 2019
La partitura coreografica sarà generata attraverso diversi materiali video, ricreando forme mimetiche quasi spettrali, dove visione e suono vogliono provare a modellare un nuovo tipo di esperienza, toccando i tasti dell’invisibile, dando corpo a ciò che non esiste.
Il suono, la coreografia e gli aspetti visivi dell’opera, vogliono creare una forte esperienza sinestetica, un atto che forgia nuove connessioni tra il presente e il possibile futuro.
concept, choreography, direction Jacopo Jenna
dance and collaboration
Ramona Caia, Andrea Dionisi, Francesco Ferrari, Sara Sguotti
artistic collaboration Roberto Fassone
sound Alberto Ricca – Bienoise
lights and technical direction Mattia Bagnoli
video shooting Matteo Maffesanti
costumes Eva di Franco
organization Luisa Zuffo
management Valeria Cosi – TINA Agency
production Klm – Kinkaleri
co-production Tanzhaus nrw Düsseldorf
with the support of
Italian Institute of culture of Cologne MiC-General direction of performing arts
Étape Danse project supported by Mosaico Danza/ Festival Interplay with Fondazione Piemonte dal Vivo and Festival Torino Danza, DanzaBureau du Théâtre et de la Danse à Berlin, Fabrik Potsdam, La Maison centre de développement chorégraphique national Uzès Gard Occitanie, Théâtre de Nîmes.
EFFEA – European Festivals Fund for Emerging Artists, co-founded by the European Union
CollaborAction XL | azione Network Anticorpi XL supporto per la danza d’autore
CollaborAction XL nasce con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di coreografi e coreografe emergenti offrendo loro, oltre ad un premio in denaro, residenze artistiche, feedback relativi alla produzione e spazi di circuitazione all’interno delle rassegne, festival e stagioni dei partner della rete aderenti all’azione.
I partner che aderiscono all’azione sono:
CANTIERI DANZA APS / festival Ammutinamenti (Emilia Romagna), AMAT – Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali (Marche), Fondazione ARMUNIA CASTELLO PASQUINI (Toscana), Associazione MOSAICO DANZA / festival Interplay (Piemonte), ARTEVEN – Circuito Teatrale Regionale (Veneto), ATER FONDAZIONE – Circuito Regionale Multidisciplinare (Emilia Romagna), C.L.A.P. Spettacolodalvivo – Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari Spettacolo dal Vivo (Lombardia), Fondazione PIEMONTE DAL VIVO – Circuito Regionale Multidisciplinare.
(Piemonte), Fondazione TEATRO COMUNALE CITTÀ DI VICENZA (Veneto), Fondazione TOSCANA SPETTACOLO ONLUS (Toscana), MAYA INC. / FIND Festival (Sardegna), TEATRO PUBBLICO PUGLIESE – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura (Puglia)
Fuorimargine
artistic residencies
MAD – Murate Art District
Centrale Fies
Santarcangelo dei Teatri
ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino